Nel titolo del post non mi riferisco alla nota pubblicazione bonelliana, ma a quello che vedete in foto. Ho approfittato di un’offerta via internet per stampare un file su tela formato 100 per 70 e il risultato è ottimo, ad un costo davvero contenuto. Ora posso mettere Nathan al muro…

Ovvero le tre bozze di presentazione per la copertina del prossimo albo in edicola.

Trantor è il titolo (forse) di lavorazione della storia breve di Nathan che verrà pubblicata sull’albo in uscita il prossimo mese. Click sull’immagine per vedere la tavola ingrandita.

Tra le varie cose che ho fatto nel corso degli anni, c’è anche il character design per una serie di animazione che non ha mai visto la luce e per la quale io non ho visto il becco di un quattrino. Così, tanto per iniziare la settimana di buon umore…

Il Rocciamelone è una montagna alta 3500 metri la cui vetta, nonostante l’altezza, è facilmente raggiungibile dalla Val Susa senza attrezzatura particolare e senza bisogno di essere alpinisti. In cima c’è un piccolo rifugio e una statua della Madonna, letteralmente. In gioventù mia mamma e i miei zii partivano a piedi da Traduerivi tutti gli anni, più volte all’anno, per andare sulla montagna e godere del paesaggio che, nelle belle giornate, regala una vista incredibile di tutta la valle fino a Torino. Io da ragazzo ci sono stato un paio di volte insieme allo zio Fiorenzo, che quella montagna, da buon alpino, la conosce come le sue tasche e l’avrà percorsa centinaia di volte. Ricordo che quel burlone, incrociando altri escursionisti sulla nostra strada, faceva sempre finta di essere stanco e chiedeva ansimando quanto ci fosse ancora per arrivare in cima. Io me la ridevo di gusto e, pur essendo giovane, faticavo a stargli dietro. Lo zio ora ha 80 anni, un ginocchio un po’ malandato e non potrebbe più accompagnarmi. Chissà se mai ci ritornerò, sul Rocciamelone.

Nathan Never alle prese con nuove tecnologie in ambiente futuristico. La sceneggiatura diceva così… ;-P

In questa foto ripescata in un armadio due reperti del passato: la foto stessa che è una istantanea Polaroid e il soggetto della foto che è la centralina di montaggio video U-matic con la quale, nell’agenzia di pubblicità dove lavoravo a cavallo tra gli anni 80 e 90, montavamo i filmati per i clienti. Ah, si vedono anche la custodia di una musicassetta e l’indispensabile matita, accessorio tecnologico utile per il riavvolgimento dei nastri impazziti… 🙂

Non sono mai stato un grande amante delle illustrazioni iperrealiste. Mi piace guardarle, le illustrazioni, ma realizzarle… Ci vuole troppo tempo e pazienza per il mio carattere. Una delle poche che ho dipinto è questa qui sotto, fatta ai tempi della scuola di grafica che frequentavo in parallelo alla facoltà di architettura. Tempera, olio di gomito e una settimana di improperi vari…

Finta cover realizzata per l’uscita di Gregory Hunter, grande personaggio incompreso creato da Antonio Serra. Tinte piatte stile Marvel anni 70, disegno vettoriale colorato con freehand. Roba quasi del secolo scorso…

Sul Giornale della Sergio Bonelli Editore sono già uscite le anticipazioni dell’albo che vedrà il ritorno di Omega nelle pagine di Nathan Never. Ecco il disegno della cover; per la composizione ho tratto ispirazione da quella di “Cacciatori e prede”, Nathan Never 39, sicuramente una delle mie preferite.

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